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27 ottobre 2021

"Patatine robotiche", "Pupille numeriche", "La crisi del turismo spaziale": questi i temi della nostra rassegna settimanale.

  • Patatine robotiche. L'intelligenza artificiale sta colonizzando anche le friggitrici di Buffalo Wild Wings, la celebre catena di fast food americana. L’azienda produttrice Miso Robotics aveva già lanciato nel 2018 il suo braccio robotico, Flippy, per la cottura di hamburger: “un modo facile per tagliare il costo del lavoro nei ristoranti”, si legge su The Byte. Anche Walmart aveva già testato Flippy nelle sue numerose cucine, così come White Castle. Ora, l'azienda sta passando a una nuova fase nel mercato della robotica mondiale, creando Flippy Wings, o "Wingy". Come suggerisce il nome, il robot è stato progettato per identificare, tramite l’intelligenza artificiale, pezzi di cibo – come le ali di pollo o le patatine fritte – e lasciarli cadere automaticamente nella friggitrice, per poi estrarli a cottura terminata.

  • Pupille numeriche. “Sappiamo che la dimensione delle nostre pupille cambia a seconda di quanto è illuminato l’ambiente: ma c’è di più. Gli scienziati hanno scoperto che le pupille mutano a seconda di quanti oggetti stiamo osservando”. La ricerca, pubblicata su Nature communications e riportata da ScienceAlert, dimostra che una maggiore quantità di oggetti visibili implica un ingrandimento della pupilla. Questa "numeriosità percepita", secondo la ricerca, sarebbe un riflesso automatico del nostro corpo. "Il risultato mostra che l'informazione numerica è intrinsecamente correlata alla percezione", afferma Elisa Castaldi, psicologa e neuroscienziata dell'Università di Firenze. "Ciò potrebbe avere importanti implicazioni pratiche. Ad esempio, questa capacità è compromessa nella discalculia: il nostro esperimento può essere utile per identificare precocemente questa condizione nei bambini molto piccoli”.

  • La crisi del turismo spaziale. Secondo SpaceNews, il settore del turismo spaziale sta subendo un momento di stop: Space Adventure non è infatti riuscita a trovare passeggeri validi e abbastanza facoltosi per viaggi futuri. Le asperità di questo tipo di missioni, unite al costo (stimato attorno ai 200 milioni di dollari) potrebbero aver dimostrato che il target demografico per il turismo spaziale è molto ristretto. “La missione è stata proposta a un gran numero di nostri potenziali clienti, ma alla fine il mix di prezzo, tempistica ed esperienza non è stato ritenuto soddisfacente: così, il nostro contratto con SpaceX è scaduto", ha detto a SpaceNews Stacey Tearne, portavoce di Space Adventures, la più importante impresa di turismo spaziale. “Speriamo di rivisitare l'offerta in futuro”.

di Flavio Natale 

mercoledì 3 novembre 2021