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14 luglio 2021

"Corpi caldi", "Pistole giocattolo", "Questioni di censura": questi i temi della nostra rassegna settimanale.

  • Corpi caldi. Secondo una ricerca pubblicata su Science Advances, le condizioni di calore e umidità in molte parti del mondo stanno diventando più pericolose di quanto previsto. Nello studio, gli scienziati hanno identificato, tra il 1979 e il 2019, oltre settemila esempi di quelle che chiamano condizioni di “bulbo umido”, ovvero combinazioni di elevata temperatura (dai 31 ai 35°C) e grande umidità a cui il corpo, semplicemente, non è fatto per sopravvivere. “Se c'è abbastanza umidità nell'aria, è termodinamicamente impossibile prevenire il surriscaldamento dell’organismo”, ha detto a Motherboard Radley Horton, scienziato e coautore dello studio. In queste condizioni (particolarmente diffuse in Asia meridionale, Medio Oriente, Australia e Stati Uniti) il sudore resta sulla pelle, invece di rinfrescarla evaporando. “Ciò significa che il corpo è bloccato a una temperatura troppo elevata”.

  • Pistole giocattolo. Culper Precision, un negozio di armi dello Utah, ha iniziato a vendere il “Block19”, un kit di personalizzazione delle pistole che consente di rivestire le Glock 19 di mattoncini lego, rendendo l’arma esteticamente simile a quella di un bambino. L'obiettivo, secondo quanto riportato da The Byte, sarebbe quello di contrastare i sostenitori di un maggiore controllo sulla diffusione delle armi, attirando invece l’attenzione “sul fatto che gli sport di tiro sono super divertenti!”. Ma iniziative come queste, ricorda il Washington Post, rischiano di peggiorare ulteriormente una situazione già critica, dal momento che a oggi, in America, migliaia di bambini si imbattono già in pistole che scambiano per finte, sparando accidentalmente a se stessi o ai coetanei.

  • Questioni di censura. L'app di video e social media TikTok è stata ancora una volta sorpresa a segnalare ingiustamente alcuni contenuti, danneggiando gruppi emarginati. Secondo la Mit Technology Review, infatti, “gli utenti della piattaforma hanno scoperto che la parola ‘Black’, quando usata in frasi come ‘Black Lives Matter’, oppure ‘supportare le voci nere’ o ancora ‘supportare le persone di colore’ è stata contrassegnata come contenuto inappropriato”. Nel frattempo, un altro utente ha dimostrato in un video che, promettendo sostegno a partiti neonazisti e suprematisti bianchi, non ha ricevuto nessuna segnalazione. E questa non è la prima volta che un evento del genere accade: in passato, TikTok ha bloccato frasi come “donne asiatiche” e “intersessuali”. Come riporta la Mit Technology Review, l'app sembra seguire sempre lo stesso ciclo: “I gruppi emarginati soffrono, gli utenti attirano l'attenzione dei media e poi TikTok afferma trattarsi di un errore tecnico, che risolve in tempi brevissimi”.

di Flavio Natale 

mercoledì 21 luglio 2021