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23 giugno 2021

"Analisi alternative", "Sorridi", "Piante che scompaiono": questi i temi della nostra rassegna settimanale.

  • Analisi alternative. Negli ospedali del futuro, il medico potrebbe essere in grado di individuare un tumore celebrale con largo anticipo. Come? Analizzando l’urina del paziente. I ricercatori del team dell’università di Nagoya, secondo una ricerca pubblicata su Applied materials & interfaces, hanno elaborato un nuovo dispositivo per diagnosticare il cancro al cervello senza manovre invasive sul cervello stesso. Questo nuovo strumento, dotato di nanofili di ossido di zinco, potrebbe raccogliere i microRna (piccole molecole endogene di Rna associate a varie forme di cancro) emessi dalle cellule cancerose dopo che sono state espulse dal corpo. “In futuro, grazie a una combinazione di intelligenza artificiale e telemedicina, le persone saranno in grado di conoscere la presenza del cancro”, ha affermato Atsushi Natsume, professore di neurochirurgia a capo dello studio, “mentre i medici saranno in grado di conoscere lo stato dei malati di cancro solo con una piccola quantità della loro urina”.

  • Sorridi. Secondo The Verge Canon, multinazionale giapponese specializzata in prodotti ottici e di imaging, ha installato telecamere di sicurezza per il riconoscimento facciale che, attraverso un algoritmo, permettono l’ingresso dei lavoratori solo nel caso questi sorridano prima di entrare. “I lavoratori non vengono sostituiti da algoritmi e intelligenza artificiale”, ha detto al Financial Times Adam Srnicek, ricercatore del King's College di Londra che originariamente aveva riferito sulla questione e sull’alto livello di stress lavorativo in cui incorrono i dipendenti di queste grandi aziende: “La mole di lavoro viene in qualche modo aumentata da queste tecnologie. Con le macchine, il ritmo lavorativo sta incrementando e non sta diminuendo, proprio come è successo durante la rivoluzione industriale nel 18esimo secolo”.

  • Piante che scompaiono. Secondo un nuovo studio riportato da ScienceAlert, le piante desertiche, resistenti organismi che si sono evoluti per sopravvivere a periodi di calore e siccità prolungati, stanno scomparendo, in particolare dal deserto del Sonora. La ricerca analizza oltre 30 anni di immagini satellitari catturate nel sud della California, rivelando che la vita vegetale in alcune parti del deserto del Sonora è diminuita di oltre un terzo negli ultimi decenni. Secondo le misurazioni, nel periodo dal 1984 al 2017, la copertura vegetale nell'Anza-Borrego State Park, il più grande parco statale della California, è diminuita del 35%: “Le piante stanno morendo e nulla le sostituisce”, afferma Stijn Hantson, a capo della ricerca presso l’università della California. “Si sta verificando una perdita impressionante per questo tipo di arbusti”. Sebbene i risultati siano preoccupanti, non sono del tutto inaspettati. Negli ultimi anni, infatti, numerosi studi hanno tracciato una mappa della perdita di vegetazione correlata alla siccità nelle regioni aride degli Stati Uniti sud-occidentali.  

di Flavio Natale 

giovedì 1 luglio 2021