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24 marzo 2021

"Lacrime da laboratorio", "La realtà aumentata secondo Facebook", "Hai qualcosa negli occhi": questi i temi della nostra rassegna settimanale.

  • Lacrime da laboratorio. “I ricercatori della Royal Netherlands academy of art and sciences hanno prodotto ghiandole lacrimali in laboratorio”, riferisce Cnet. Gli organoidi (una versione miniaturizzata di un organo prodotto in vitro che mostra caratteristiche micro-anatomiche realistiche) sono stati coltivati in laboratorio e cresciuti dentro strutture 3D che simulano il funzionamento di una ghiandola delle palpebre superiori. “Si spera che in futuro questo tipo di organoidi possano essere trapiantati ai pazienti con ghiandole lacrimali non funzionanti", ha dichiarato Marie Bannier-Hélaouët, coautrice dello studio.

  • La realtà aumentata secondo Facebook. “L’azienda di Mark Zuckerberg ha annunciato un nuovo controller per integrare la realtà virtuale nella nostra vita quotidiana in modo più fluido che mai”, riporta Futurism. L'anno scorso, il Ceo di Facebook aveva infatti annunciato il rilascio di un paio di occhiali per la realtà aumentata nel 2021, di cui ancora non si conoscono altri dettagli. L’azienda ha però reso nota una nuova interfaccia del progetto: si tratta di un "braccialetto morbido" progettato per leggere i segnali del midollo spinale e utilizzarli per controllare gli occhiali.

  • Hai qualcosa negli occhi. I ricercatori informatici dell’università di Buffalo hanno creato un algoritmo di deepfake-spotting (in grado di rivelare le immagini fake su internet), analizzando i riflessi contenuti negli occhi. Il motivo, secondo The Byte, è semplice: le intelligenze artificiali che generano deepfake non riescono a ricreare riflessi oculari accurati. "La cornea è quasi come una semisfera perfetta ed è molto riflettente", ha affermato il dottor Siwei Lyu, professore di Suny empire innovation e autore principale dello studio. "I due occhi dovrebbero avere schemi riflettenti molto simili perché vedono la stessa cosa. E le intelligenze artificiali non riescono a creare riflessi coerenti su entrambi gli occhi”.

di Flavio Natale

mercoledì 31 marzo 2021