Decidiamo oggi per un domani sostenibile

Lotta alla deforestazione: le certificazioni non sono sufficienti

Dal 1998 oltre 340 aziende dell’industria del legno certificate sono state accusate di crimini ambientali, denuncia il consorzio Icij. A rischio gli impegni presi a Glasgow per tutelare le foreste.

di Maddalena Binda

Nel 2021 alla Cop26 di Glasgow 145 Paesi, che rappresentano il 90% delle foreste nel mondo, hanno preso l’impegno di fermare e invertire la deforestazione e il degrado forestale entro il 2030.  Per raggiungere l’obiettivo, sottoscritto anche dall’Ue, dagli Usa, dalla Cina e dal Brasile, gli Stati hanno dichiarato di voler mettere a disposizione 16,5 miliardi di euro.

Tuttavia, il raggiungimento di questi obiettivi rimane incerto, come evidenzia l’inchiesta giornalistica “Deforestation Inc.”, coordinata dal Consorzio internazionale per il giornalismo investigativo (Icij) con 39 media partner, tra cui L’Espresso e IrpiMedia per l’Italia. L’indagine si è concentrata in particolare sul ruolo delle certificazioni ecologiche, denunciando come “con una frequenza allarmante, i supervisori e le cosiddette aziende di certificazione convalidano prodotti legati alla deforestazione, al taglio e trasporto del legname in zone di conflitto e caratterizzate da altri abusi”.

Ne è un esempio un’azienda brasiliana di prodotti di legno che dichiarava di “essere certificata con successo” sebbene sia stata multata 37 volte dal 1998 per aver immagazzinato e trasportato legname senza un’autorizzazione legale. O un gruppo di imprese canadesi con un “piano di gestione forestale sostenibile”, certificato da un supervisore locale, che taglia alberi nelle foreste indigene.

Dal 1998 sono oltre 340 le aziende certificate che sono state accusate di crimini ambientali dalle comunità locali, dai gruppi ambientalisti e dalle agenzie governative. Tra queste 50 erano in possesso di un certificato di sostenibilità al momento della sanzione o della condanna.

Deforestazione senza freno. Tra il 1990 e il 2020 sono andati persi 420 milioni di ettari di foreste, una superficie pari a quella europea. La deforestazione volta a creare spazi per agricoltura, allevamenti e infrastrutture o per rifornire l’industria di materia prima causa oltre il 10% delle emissioni di gas serra. Queste pratiche avranno effetti sul lungo periodo, contribuendo al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità e aumentando i rischi di frane, alluvioni e di diffusione di malattie.

LEGGI ANCHE – PER LA DEFORESTAZIONE MONDIALE UN’INVERSIONE DI TENDENZA ANCORA TROPPO LENTA

Dal Myanmar all’Italia. L’inchiesta denuncia anche l’importazione italiana di legno teak, un materiale acquistato dall’industria nautica per costruire yacht di lusso. Il principale produttore mondiale di legno teak è il Myanmar “dove il commercio di risorse naturali finanzia un regime militare che nel 2021 ha rovesciato un governo democraticamente eletto”, sottolinea il consorzio Icij.

Necessaria maggiore trasparenza. Dagli anni ’90, quando sono stati fondati i primi enti certificatori, sono sempre di più le aziende disposte a pagare per le certificazioni, ricercate con maggiore interesse anche dai consumatori. “Le organizzazioni hanno allentato i propri standard e il processo è diventato meno efficace” hanno riferito supervisori ed esperti forestali.

Occorrono maggiori verifiche. E l’Unione europea si sta muovendo in questa direzione. A dicembre del 2022 il Consiglio e il Parlamento europeo hanno trovato un accordo provvisorio per vietare l’importazione di prodotti, come il caffè, il cacao, la carne bovina e la soia, che provengano da aree deforestate o degradate. La Commissione europea, inoltre, ha proposto una legge per regolamentare le pratiche di greenwashing, la diffusione di affermazioni fuorvianti sull’impegno ambientale delle aziende.

Per raggiungere gli obiettivi assunti durante la Cop26 e fermare la deforestazione saranno quindi necessari controlli e regolamentazioni più stringenti, sia da parte degli enti certificatori sia da parte degli Stati.

fonte dell'immagine di copertina: reydangeniy/123rf

martedì 7 marzo 2023