“Salva il Suolo”: ecco la nuova mappa per capire l’entità futura del degrado della terra
Gli esperti stimano che, in base alle tendenze attuali, il 95% delle aree terrestri sarà sostanzialmente degradato entro il 2050. Il movimento: puntare su agricoltura rigenerativa per portare materia organica del suolo al 3-6%.
di Redazione
Ogni secondo, l’equivalente di quattro campi da calcio di terreno sano viene degradato, per un totale di cento milioni di ettari ogni anno. Lo ricorda l’Onu, che il 17 giugno ha celebrato la Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità. Quest’anno il tema della ricorrenza è “Uniti per la terra. La nostra eredità. Il nostro futuro”, e mette in luce le sfide della gestione del territorio: una terra sana non solo ci fornisce quasi il 95% del nostro cibo, ma ci protegge dal peggioramento di fenomeni quali siccità, inondazioni e incendi. Eppure circa un quarto della popolazione mondiale è colpita dalla siccità e anche la condizione dei nostri suoli è critica.
Gli scienziati avvertono infatti che il tasso di erosione del suolo è tra le dieci e le 40 volte superiore alla capacità di rigenerazione: un trend negativo che potrebbe avere conseguenze drammatiche nei prossimi decenni. Il 95% del territorio terrestre è infatti destinato a degradarsi entro il 2050, se le attuali tendenze dovessero continuare. Una nuova mappa del movimento Salva il Suolo (immagine 2) illustra l’incredibile percentuale di degrado del suolo globale. La conseguente crisi alimentare sarebbe aggravata dal fatto che entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9,8 miliardi di abitanti.
Immagine 1: mappa dei terreni degradati sulla superficie totale nel 2019. Dati: Unccd
Immagine 2: percentuale di degrado globale del suolo prevista entro il 2050
Per le nazioni di tutto il mondo, osserva il movimento, questo degrado sta anche causando un rapido aumento degli shock climatici come la siccità, minacciando centinaia di milioni di vite, paralizzando i mezzi di sussistenza e costringendo milioni di persone alla migrazione. Salva il Suolo ha catalogato le pratiche di gestione sostenibile dei territori per 193 nazioni, rese pubbliche tramite il suo sito web. Il movimento chiede politiche che promuovano pratiche agricole rigenerative al fine di mantenere la materia organica del suolo tra il 3-6% (in base alle condizioni regionali), riducendo il degrado e la siccità.
Praveena Sridhar, Chief science & technology officer di Salva il Suolo, ha dichiarato: “L'agricoltura rigenerativa può contribuire a riportare la materia organica, ovvero la ‘vita e la salute’ nel suolo, invertendo il degrado, prevenendo la siccità e salvando vite umane in ogni continente. È fondamentale che questo aspetto sia messo al centro dell'agenda della Unccd Cop 16, la più grande conferenza delle Nazioni unite sulla terra e la siccità che si terrà a Riyadh, in Arabia Saudita, nel dicembre 2024”.