Decidiamo oggi per un domani sostenibile

Primato della Cina nella robotica: depositato il 43% dei brevetti mondiali

Lo rileva la classifica per il 2019 del think tank Cset. Gli Stati Uniti si piazzano al quarto posto per produzione totale, ma sono leader in categorie importanti come aerospaziale, militare e sicurezza, intelligenza artificiale.

di Andrea De Tommasi 

Predominio della Cina nella robotica: con oltre il 43% della produzione globale di brevetti nel 2019, Pechino si mostra come il leader indiscusso nei brevetti sulle tecnologie ad alto tasso di innovazione. Lo dice il rapporto “Trends in robotic patents” pubblicato a novembre dal think tank statunitense Center for security and emerging technology (Cset). Il Giappone è secondo, con quasi il 21%, mentre la Corea del Sud è al terzo posto con più del 15%. Gli Stati Uniti sono in quarta posizione, con circa il 13% della produzione mondiale di brevetti sulla robotica. La Russia è al sesto posto, con un totale di 1.701 brevetti di robotica, che rappresentano circa il 2% del totale. L’Unione europea è indietro (1,7%).

I dati dello studio coprono i brevetti di robotica depositati in 88 Paesi tra il 2005 e il 2019, attingendo a un database curato da 1790 Analytics, un centro ricerche di Haddonfield, nel New Jersey. “La produzione di brevetti cinesi per la robotica è salita alle stelle dopo il 2014, riflettendo una tendenza al rialzo più ampia nelle domande di brevetto della Cina che va al di là del campo della robotica”, rileva lo studio. Gli Stati Uniti sono rimasti notevolmente indietro rispetto a Pechino, anche a causa “della mancanza di un quadro completo sulla proprietà intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale”, come evidenzia questo studio del The national security commission on artificial intelligence citato nel rapporto Cset. D’altra parte, “per accelerare l'innovazione e aumentare la produzione di brevetti, il governo cinese ha offerto una serie di incentivi (e pressioni) a singoli inventori, università, aziende e altri enti rilevanti”. Sebbene nel gennaio 2021 il governo cinese abbia annunciato la fine di questi incentivi, restano però in vigore altre misure: “Ad esempio, alle società con un certo numero di brevetti si applicano aliquote agevolate per l'imposta sulle società. Inoltre, le domande di brevetto sono un requisito per le aziende per essere quotate al Science & Technology Board della Borsa di Shanghai”.

Nel dettaglio, la Cina è in cima alla classifica dei brevetti per robotica industriale, educazione, trasporti, robot umanoidi, agricoltura, applicazioni subacquee. Gli Stati Uniti, invece, sono leader nei brevetti sulla robotica nei settori aerospaziale, medico, militare e sicurezza, nonché sui brevetti con funzionalità di intelligenza artificiale. Mentre la Russia è responsabile del 17% dei brevetti sulla robotica militare, classificandosi al terzo posto al mondo in questa categoria. “Nonostante il numero relativamente basso di brevetti di robotica militare concessi in tutto il mondo”, conclude il Rapporto, “questa è un’area importante da esplorare, date le implicazioni significative che la robotica militare può avere sui conflitti futuri e più in generale sulla competizione geostrategica”.

Scarica il Rapporto

di Andrea De Tommasi

lunedì 29 novembre 2021