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Bilancio di sostenibilità: rendersi conto per rendere conto

In un contesto in forte evoluzione, un serio processo di reporting rappresenta per le imprese un’occasione imperdibile per verificare la propria capacità di competere e avere successo nel medio-lungo periodo.

di Cristiana Rogate, socia Ferpi

La sostenibilità è tra i principali obiettivi dell’Europa e il reporting rappresenta uno degli strumenti più efficaci per verificare in modo trasparente il reale contributo delle organizzazioni alla transizione sostenibile. La centralità del reporting è dimostrata dalle importanti iniziative legislative che, con un ritmo sempre più incalzante, si sono succedute negli ultimi anni e dal dibattito in corso per definire standard, criteri e metriche che assicurino omogeneità, confrontabilità e affidabilità delle informazioni, anche per evitare pratiche di greenwashing.   

Se da una parte la definizione di regole chiare e condivise rappresenta una condizione necessaria per innescare un vero cambiamento, dall’altra parte potrebbe spingere le imprese verso un approccio adempimentale, che rischia di svuotare di senso e potenzialità la rendicontazione di sostenibilità.

I miei 25 anni di attività su responsabilità sociale e sostenibilità, misurazione ed engagement testimoniano come un processo di reporting serio e credibile possa rappresentare un’occasione imperdibile per interrogarsi e verificare la propria capacità di competere e avere successo nel medio-lungo periodo in un contesto in forte evoluzione, dove anche le scelte di investimento e l’accesso al credito di basano sempre più sulla valutazione dei fattori Esg.

Consapevolezza interna e condivisione con gli stakeholder sono effetti positivi che si concretizzano, tuttavia, solo se il bilancio di sostenibilità è l’esito di processo di accountability rigoroso e di qualità. In altre parole, è il metodo che si sceglie per la costruzione del sistema di reporting a fare la differenza. Infatti, si può optare per un check list approach oppure attivare un processo che permetta di Rendersi conto per rendere conto®, coinvolgendo i diversi livelli di responsabilità per fare un vero e proprio bilancio su cosa significhi sostenibilità per la specifica realtà aziendale e indirizzare di business model, gestione dei processi interni e comunicazione esterna.

La fase del rendersi conto è centrale per sistematizzare tutto ciò che viene realizzato in chiave Esg, attivare una vera convergenza strategica sugli obiettivi e definire un sistema di monitoraggio condiviso che - in una logica di integrated thinking - chiarisca il ruolo di ciascuno nella produzione di effetti e impatti sulle dimensioni economica, ambientale e sociale, aumentando motivazione e senso di appartenenza. Consente, inoltre, di orientare le decisioni del board verso il “successo sostenibile”, concetto introdotto dal Codice di Corporate Governance come principio guida dell’azione del CdA nelle società quotate.

L’esito di questa fase attiva poi il rendere conto, una comunicazione di senso, verificabile e distintiva sulle performance Esg, sulla quale attivare un dialogo sistematico con gli stakeholder. In tal modo il Report rappresenta una base informativa chiara e strutturata per far conoscere l’azienda e fornire chiavi di lettura - comprensibili anche ai non addetti ai lavori - per supportare una valutazione consapevole e favorire l’apprendimento reciproco tra l’impresa e i suoi interlocutori, in una logica di miglioramento continuo.

Infine, la condivisione di questi elementi consente all’impresa di non agire in modo isolato, ma di collegare la propria azione a quella degli altri attori - pubblici e privati - attivando nuove alleanze basate su una visione comune. È l’azione di sistema, richiamata dal Goal 17 dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, la vera sfida e la condizione necessaria per mettere a fattor comune il contributo di ciascuno e dare vera attuazione a un nuovo modello di sviluppo.