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Il futuro del multilateralismo secondo società civile, sindacati e mondo della ricerca

In attesa del Summit of the future di settembre, un nuovo Rapporto Onu espone analisi e raccomandazioni per rafforzare le politiche multilaterali globali: sotto i riflettori finanza, istruzione, diritti umani e digitali.

di Andrea Stefanoni

Il rapporto intitolato "Spotlight on global multilateralism: perspectives on the future of international cooperation in times of multiple crises", pubblicato dal Global policy forum europe, evidenzia le raccomandazioni e i messaggi chiave delle organizzazioni della società civile, dei sindacati e dei ricercatori che contribuiscono al "discorso sul futuro del multilateralismo”. Nella situazione di crisi, ormai permanente, il rapporto mira a contribuire al processo di miglioramento della cooperazione internazionale e alla costruzione di un multilateralismo basato sulla solidarietà e su interessi comuni; temi che saranno protagonisti del vertice proposto dal segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres, e descritto dallo stesso come "un'opportunità irripetibile per rinvigorire l'azione globale, impegnarsi nuovamente nei principi fondamentali e sviluppare ulteriormente le strutture del multilateralismo in modo che siano adatte al futuro".

I saggi raccolti per la stesura del rapporto analizzano alcune delle aree più rilevanti al centro del necessario processo che porterà, o almeno questo è il proposito, all’attuazione di un piano comune che promuova una cooperazione internazionale basata sulla solidarietà e sul diritto internazionale.

Il concetto di sicurezza comune può essere l'alternativa alla concorrenza nucleare e alla minaccia di distruzione di massa. Il Centro internazionale Olof Palme, la Confederazione internazionale dei sindacati e l'Ufficio internazionale per la pace si sono occupate di valutare come questo concetto possa essere adattato alle realtà odierne. Le loro raccomandazioni sono passi pratici, ma definiscono anche una visione per un mondo migliore e più sicuro, mirando a rafforzare l'architettura globale per la pace, conferendo maggiore potere e autorità all'Assemblea generale delle Nazioni unite in materia di sicurezza (per evitare che i singoli Stati membri paralizzino l'intero sistema di sicurezza comune), proponendone una convocazione speciale per il disarmo 2023/2024 allo scopo di stabilire un impegno globale.

Un nuovo contratto sociale

Le crisi globali richiedono soluzioni globali e una di queste è l'adozione di un nuovo contratto sociale, come impegno collettivo a realizzare rivendicazioni chiave dei lavoratori. Per l'Ituc (International trade union confederation), tale contratto deve comprendere i seguenti sei elementi: creazione di posti di lavoro dignitosi e rispettosi del clima con una giusta transizione; rispetto dei diritti per tutti i lavoratori; salari minimi dignitosi e politiche di parità retributiva; protezione sociale universale, compresa l'istituzione di un Fondo di protezione sociale; politiche per porre fine a tutte le forme di discriminazione, ad esempio per razza o genere; garanzia di un sistema multilaterale realmente inclusivo, in cui i Paesi del Sud del mondo abbiano lo spazio politico per definire i propri modelli di sviluppo.

Riforme dell'architettura finanziaria globale

Le principali aree di riforma sono l'architettura del debito globale e la governance fiscale globale che, così come sono strutturate, rendono impossibile per i Paesi in via di sviluppo mobilitare le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi di sviluppo, inclusi gli Obiettivi di sviluppo sostenibile concordati nel 2015. La più recente risoluzione dell'Assemblea generale Onu sulla “promozione di una cooperazione fiscale internazionale inclusiva ed efficace presso le Nazioni Unite” segna una svolta storica e rappresenta un passo concreto verso la riforma del sistema.

Riconoscimento dei diritti umani delle generazioni future

Nel suo rapporto “Our common agenda”, il segretario generale delle Nazioni unite ha sottolineato l'importanza di rafforzare la solidarietà con le generazioni più giovani e future, le quali sono essenzialmente senza voce e in gran parte non rappresentate nel processo decisionale. Le misure necessarie per soddisfare i diritti umani delle generazioni future includono la graduale eliminazione di modelli di consumo e produzione insostenibili che mettono a rischio la capacità della Terra di sostenere le prossime generazioni, pur riconoscendo che gli Stati più ricchi devono procedere più speditamente in base al principio delle responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità.

Trasformazione dei sistemi educativi

Di particolare importanza per le generazioni attuali e future è il diritto umano all'istruzione. L'obiettivo deve essere quello di riportare il mondo sulla buona strada, verso l'obiettivo di un'istruzione di qualità per tutti, ma anche avviare una necessaria trasformazione dei sistemi educativi.

Migliorare il coordinamento dell'istruzione globale e incrementare il finanziamento dell'istruzione pubblica. L'invito all'azione sull'investimento nell'istruzione rappresenta un passo importante nel riconoscimento delle questioni sistemiche legate al mondo dell’educazione, compresa la necessità di "rimuovere ostacoli come i vincoli salariali del settore pubblico che impediscono l'aumento della spesa per l'istruzione".

Una transizione digitale socialmente giusta

Dal rapporto “Our common agenda” è nata anche la proposta per un Global digital compact (Gdc) che delinei i principi per un "futuro digitale aperto, libero e sicuro per tutti" e ottenga il consenso per un mandato multilaterale sulla digitalizzazione e il futuro umano sostenibile lungo cinque assi chiave: avviare un processo di trattato sui diritti umani digitali che articola la natura dell'autonomia individuale e collettiva nell'era dei dati e dell'intelligenza artificiale; l’istituzione di una nuova agenzia specializzata in tecnologie di frontiera e scienze della sostenibilità; mobilitare finanziamenti pubblici dedicati per la cooperazione allo sviluppo nelle capacità delle infrastrutture digitali; governance delle Critical internet resources, regolamentazione e implementazione di piattaforme digitali e Internet corporation for assigned names and numbers (Icann); revisione delle regole multilaterali globali in materia di commercio, proprietà intellettuale e tassazione per un futuro digitale equo.

Rafforzamento della governance multilivello inclusiva

Alla luce delle sfide future, dei deficit di governance esistenti e del crescente riconoscimento di una necessità di cooperazione globale, i passi verso un multilateralismo basato sulla solidarietà sono essenziali e richiedono un rafforzamento delle strutture democratiche di governance globale nonché una riduzione dello squilibrio di potere tra le istituzioni economiche e finanziarie globali e le agenzie delle Nazioni unite responsabili dei diritti umani e della sostenibilità.

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mercoledì 31 maggio 2023