“Senza false frontiere”, sei parole per il futuro dell’umanità
Nel nuovo libro di Sandro Calvani la via maestra per un’umanesimo inclusivo e multi-locale. La transizione ecologica verso un futuro più giusto non può essere raggiunta senza la pace globale.
di Andrea De Tommasi
Sandro Calvani ha scritto un libro per capire quanto il desiderio di una soluzione olistica alla crisi del cambiamento d’epoca sia compresa dai popoli e dai governanti del mondo: “Senza false frontiere”, editrice Ave, 2021. In un mondo poliedrico e multipolare, afferma l’autore, si fa strada una terza via tra chi vuole e chi non vuole un mondo diviso in centinaia di Paesi, migliaia di popoli, centinaia di migliaia di città e cittadinanze diverse e divise, e chi, invece, vorrebbe usare la distinzione e la diversità per ridurre le distanze e diluire o eliminare le divisioni antagoniste.
Calvani, esperto di sviluppo sostenibile, per trent’anni direttore di vari organi delle Nazioni unite e della Caritas, ha lavorato in situazioni di emergenza e conflitto in 135 Paesi. Nel libro, scritto con Luca Jahier e Giovanni Lattarulo, racconta le sfide dei nuovi sovranismi, le contraddizioni dei diritti umani enunciati ma sconosciuti, i dilemmi di una civilizzazione multipolare disordinata; introduce anche alcuni aspetti della prosperità inclusiva e della giustizia intergenerazionale. La via maestra per un futuro sostenibile e più giusto per tutti è indicata nell'abbattimento delle frontiere e nella maturazione di un'autentica fraternità tra i popoli. “Per le strade del mondo”, scrive l’autore, “ho toccato con mano che oggi non può più esistere una pace come mera assenza di guerre o uno stato di tranquillità umana globale separata e distinta da altri fondamenti come l’uguaglianza, i diritti umani, l’accesso equo ai beni comuni, la collaborazione e la solidarietà o la dignità umana di ogni persona e di tutti i popoli. Infatti oggi tutto è connesso, non solo digitalmente, ma anche il clima, la finanza, la politica, la nostra stessa vita quotidiana sono tutti pezzetti del puzzle della vera pace globale”.
Nel volume si ripercorrono “sei parole per il futuro dell’umanità”. Eccole: riparare, guarire, glocale, cittadini, grinta e “una sola serratura”. Spiega Calvani: “Il sottotitolo di questo libro è ‘voglia di fratellanza’. L’ho scelto perché racconto dei fatti che fanno capire le situazioni, cosa la gente sta vivendo e come vorrebbe cambiare per sentirsi meglio in mezzo agli altri e più a proprio agio con la gente diversa. Ormai tutte le scienze, se interpretate in modo olistico, convergono nel dichiarare l’amore fraterno nell’umanità come unico paradigma possibile e sostenibile della convivenza di sette miliardi e mezzo di persone. Dunque, questo libro invita i lettori a cambiare prospettiva, cambiare visione del mondo”.
Il volume affronta il tema della transizione ecologica e socioeconomica proponendo un mondo in cui le frontiere “siano membrane di osmosi dove tutto attraversa e nulla è trattenuto”. Traccia un quadro complesso che ci parla di una multiculturalità reale e generativa di nuovi processi, perché “il tutto è superiore alla parte e nasconderlo sta diventando impossibile”. La prefazione è di Umberto Folena.
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di Andrea De Tommasi